Giovangiorgio I Cesarini
Giovangiorgio I Cesarini (1550 – 1585). Secondo marchese di Civitanova, figlio di Giuliano I e Giulia Colonna, sposò Clelia Farnese da cui ebbe Giuliano II, il quale fu il primo del casato ad avere titolo ducale.
Nella sua breve esistenza, Giovangiorgio I dedicò grandi cure al palazzo con giardino di S. Pietro in Vincoli a Roma, ereditato, povero e senza arredi, dal padre. L’abbellì e ne arricchì la cospicua e prestigiosa collezione d’arte con opere antiche e moderne, tra cui la cosiddetta “Venere Cesarini” da lui commissionata al Giambologna, allora attivo a Firenze *.
Promulgò lo statuto di Ardea e quello di Genzano. Nel 1568, sotto il suo marchesato, avvenne la rivolta anti-baronale di Montecosaro, suo feudo nella Marca pontificia. Nel corso di quella rivolta, furono uccisi il suo luogotenente Dario Attendolo di Bagnacavallo** ed il figlio Francesco Attendolo.
Che si sappia, Giovangiorgio I visitò sicuramente il feudo marchigiano nel 1573. In quella occasione, il comune di Montecosaro gli sottopose una richiesta di composizione per alleviare i provvedimenti punitivi e restrittivi da lui presi in seguito alla rivolta di cinque anni prima.
* La collezione d’arte messa insieme dai Cesarini nel corso di circa un secolo ed ospitata nel palazzo di S. Pietro in Vincoli venne ceduta nel 1622 dal duca Giovangiorgio II (c.1590-1635), nipote di Giovangiorgio I, ai Ludovisi, famiglia dell’allora papa regnante Gregorio XV, con una transazione di cui non sono noti i termini. Di quella mirabile collezione, che si può considerare il primo museo di Roma, si tenta finalmente di ricostruire, più sistematicamente che in passato, la storia ed i percorsi in alcune mostre e studi recenti (v. per es., A. Buttaro e L. Sickel nella sezione articoli e studi di questo sito). Già appartenuto ai Borgia, il palazzo Cesarini di S. Pietro in Vincoli, ingrandito ed abbellito da Giovangiorgio I, venne venduto nel 1623, sempre dal duca Govangiorgio II, immemore della proibizione testamentaria del nonno. Attualmente, quello che resta di quell’antico palazzo, meglio noto come Palazzo Cesarini-Borgia (vedi foto a sinistra), è sede, significativamente, dell’Istituto Centrale di Restauro.
** Dario Attendolo di Bagnacavallo, il luogotenente ucciso a Montecosaro nel 1568, era discendente degli Attendolo-Sforza di Cotignola ed era stato al servizio degli Sforza di Santa Fiora. Fu uomo d’armi, di legge e scrittore. E’ l’autore del “Duello”, un trattato cavalleresco che ebbe grande diffusione ai suoi tempi ed oltre ancora.